L’aglio è una pianta erbacea bulbosa appartenente alla famiglia delle Liliacee, originaria probabilmente dell’Asia centrale, poi diffusasi Cina ed in Africa. Esistono circa 280 specie di aglio, le più note e coltivate sono: Allium Sativum (la più diffusa), Allium Vineale, Allium Fragans, Allium Ursinum e Allium Oreaceum.
È una pianta perenne ma coltivata come annuale, nonostante non necessiti di lavorazioni profonde è considerata una pianta da rinnovo. In genere non necessita di interventi irrigui poiché le piogge sono sufficienti per soddisfare le esigenze della pianta. Ha bisogno di irrigazione solo in caso di prolungata siccità.
La storia delle civiltà a noi più vicine, ci ricorda che in Egitto l’aglio è sempre stato uno degli elementi principali della farmacopea familiare; fu somministrato quotidianamente agli schiavi addetti alla costruzione delle piramidi per immunizzarli e proteggerli dalle epidemie di tifo e di colera, nonché per aumentare la loro resistenza fisica. Nel 1550 a.C. centinaia di ricette terapeutiche contenute all'interno di codici nei quale l’aglio era citato come rimedio contro il mal di testa, le punture degli insetti e come antidolorifico. Ricordato e decantato dagli scrittori e dai medici dell’antichità come prezioso bene della Natura, ne scoprirono le virtù terapeutiche e curative Erodoto, Ippocrate, Aristofane, Virgilio, Plinio il Vecchio, Celso, Dioscoride, Maometto, Paracelso e Bernardin Saint Pierre: questi apprezzarono le sue proprietà sudorifere, lassanti e diuretiche, energetiche, febbrifughe, vermifughe, antibiotiche, di antidoto contro i morsi di vipera e le punture scorpione, di riequilibratore del sistema circolatorio del sangue. Le prime prove su base scientifica risalgono al 1858, quando il chimico francese Louis Pasteur dimostrò le proprietà antibiotiche dell’aglio. Successivamente, nel 1932 Albert Schweitzer lo usò in Africa come rimedio contro la dissenteria e per combattere diverse malattie epidemiche come tifo, difterite, tubercolosi e colera. Più recentemente in Cina, dove l’uso dell’aglio risale ad almeno 3000 anni fa, sono stati condotti studi epidemiologici dai quali risulta una significativa diminuzione del rischio di cancro allo stomaco proporzionale all'aumento del consumo di aglio.
In Italia è diffuso un po’ ovunque su tutto il territorio. Ingentilitasi nel tempo, questa vivace pianta è caratterizzata da un bulbo globoso composto da più spicchi o bulbilli compressi, avvolti in una membrana cartilaginea, il quale ha uno scapo inguainato da lineari e lanceolate foglie. La gastronomia lo consiglia come spezie aromatica nell'elaborazione culinaria, mentre invece la trofologia e trofoterapia lo utilizzano come alimento terapeutico; somministrato nelle insalate miste, in succo, oppure in alcolato. Per uso esterno, applicato in cataplasmi, associato ad altri ortaggi. Come una buona parte di determinati vegetali, anche l’aglio ha interessato la ricerca di laboratorio la quale, in relazione alle conoscenze ed alla disponibilità di mezzi, è riuscita ad isolare alcune importanti principi attivi che determinano gli effetti benefici, tra cui:
In effetti, le nostre esperienze cliniche, confermano quanto la storia dell’aglio ci ha tramandato, pertanto la sua assunzione, sia dal punto di vista dietoterapico quanto fitoterapico, viene consigliata nelle affezioni dell’apparato digerente, dell’apparato respiratorio, dell’apparato circolatorio sanguineo e linfatico, nelle astenie in generale, nelle litiasi renali ed in tutte le malattie infettive.
Ma proviamo a descrivere dettagliatamente i portentosi “poteri” dell’aglio.
Ha numerosi effetti sul sistema cardiocircolatorio.
Tutte queste caratteristiche rendono l’aglio un ottimo alleato nella prevenzione dell’ictus (attraverso la prevenzione nella formazione di un trombo o di un embolo), e del Parkinson (prevenendo l’arteriosclerosi, restituendo elasticità ai vasi danneggiati e sciogliendo le placche arteriosclerotiche, durante il processo neurodegenerativo).
L’aglio è un ottimo antibatterico. Questa azione può essere sia batteriostatica, cioè capace di danneggiare i batteri ma non di ucciderli, sia battericida, cioè capace di distruggere i germi con cui viene a contatto. Antifungino, soprattutto sui funghi che infettano lo strato superficiale della cute. Antivirale. Queste tre attività sono dovute principalmente alla presenza di allicina e dei suoi derivati. Grazie a queste sue proprietà antibiotiche, l’aglio può risultare benefico nel caso di raffreddori, influenze e altre malattie batteriche o virali. È utile anche nel caso di patologie bronchiali grazie alla presenza del disolfuro di allile, un potente battericida che dopo l’ingestione dell’aglio viene eliminato per via respiratoria, andando così ad agire sulla mucosa bronchiale, associando all'attività battericida una azione espettorante e antiasmatica.
Ha proprietà antinfiammatorie (e in quanto tale può contribuire alla prevenzione contro il Morbo di Alzheimer) ed immunostimolanti, cioè è in grado di rafforzare il sistema immunitario dell’organismo. L’aglio agisce aumentando l’attività dei linfociti e la generazione degli anticorpi, inoltre migliora sia la prontezza che l’efficacia della risposta immunitaria quando il corpo entra in contatto con agenti patogeni.
Non da meno sono le proprietà antiossidanti. Grazie al contenuto di solfuri, selenio, vitamina B e C, l’aglio previene l’ossidazione e lo sviluppo dei radicali liberi, molecole instabili ed altamente reattive perché possiedono elettroni non accoppiati, che intervengono nei processi di invecchiamento e nelle malattie perché provocano modificazioni di diverse biomolecole, quali DNA, proteine e lipidi. È grazie alle sue proprietà antiossidanti che può essere un efficace aiuto nella lotta contro il tabagismo. L’aglio, inoltre, protegge l’apparato respiratorio da virus e batteri, fluidifica il muco e ha un’azione espettorante, quindi pulisce i bronchi e i polmoni.
Ha proprietà antitumorali. Recenti studi scientifici hanno indagato sull'associazione tra nutrizione e l’insorgenza del cancro, i risultati confermano che l’aglio protegge dal cancro il tratto gastrointestinale. Nel corso delle ricerche effettuate si è evidenziata la presenza di un batterio, Helicobacter pylori, nello stomaco di tutti i soggetti colpiti da tumore: lo stesso batterio non era presente nello stomaco dei soggetti sani. Il legame tra il batterio e il tumore non è stato totalmente dimostrato, tuttavia è interessante notare che in questa zona particolare della Cina, dove la percentuale dei tumori è più bassa, si fa un larghissimo consumo di aglio, che è in grado di uccidere il batterio in questione. A parte il possibile legame tra Helicobacter pylori e il tumore allo stomaco, in molti studi è stato dimostrato il legame tra il consumo di aglio e la diminuzione del rischio di contrarre neoplasie gastriche. Le possibili spiegazioni sono molteplici: l’aglio è in grado di aumentare il numero di una classe di linfociti denominati “killer”, che distruggono le cellule degenerate, quindi proteggono dalle neoplasie.
È un ottimo digestivo in quanto stimola e regola la secrezione salivare e le secrezioni gastriche. Un spicchio mandato giù con un poco d’acqua prima dei pasti principali facilita quindi la digestione.
L’aglio ha delle funzioni antiparassitarie sui vermi che infestano l’intestino proteggendo, quindi, dalle infezioni intestinali. Grazie alla presenza di selenio, stimola la produzione di enzimi epatici che favoriscono l’azione detossificante del fegato, il quale “ripulisce” il corpo in maniera costante filtrando il sangue dalle tossine e altre sostanze nocive che vengono introdotte nell'organismo tramite l'alimentazione, l’apparato respiratorio (sostanza inquinanti), la pelle e farmaci.
Oltre agli effetti salutari che possono derivare dall'assunzione attraverso l’alimentazione, l’aglio ha numerose proprietà benefiche nel trattamento di disturbi fisici anche se non assunto per via orale ma utilizzato direttamente sulla zona trattata.
EFFETTI COLLATERALI E REAZIONI AVVERSE
Tra i possibili effetti collaterali più comuni vi è l'alito sgradevole, rimediabile nei seguenti modi:
Controindicato nell'ipotensione. Conviene tener presente inoltre che la sua somministrazione abbassa i tempi di coagulazione, come precedentemente specificato. I principi attivi vengono eliminati attraverso l’apparato respiratorio, la secrezione urinaria, sudorifera e lattea. È quindi sconsigliata l’assunzione eccessiva in gravidanza e allattamento, salvo specifiche indicazioni.
Per godere di tutti i benefici dell’aglio, e meglio mangiarlo crudo, ma potete anche consumarlo cotto (consci del fatto che perderà nel 90% delle sue caratteristiche terapeutiche. Manterrà la sua funzione di spezia e ottimo insaporitore per piatti prelibati, si faccia però attenzione a non farlo dorare troppo, o peggio bruciare, poiché libera degli elementi tossici che rovineranno il gusto della vostra pietanza e non incideranno di certo in positivo sulla vostra salute. Una buona abitudine è utilizzarlo in camicia, ossia staccando gli spicchi d’aglio e aggiungendoli, senza sbucciarli, nella teglia, con un po’ d’acqua o olio.